EDITORIA: FIEG, STAMPA LIBERA MA C'E ANOMALIA IN MERCATO TV INCONTRO TRA EDITORI E DELEGAZIONE INTERNATIONAL PRESS INSTITUTE (ANSA) - ROMA, 10 NOV - Gli editori italiani "non riscontrano in Italia un problema di limiti all'informazione, almeno non nella carta stampata", ma denunciano "un'anomalia tutta italiana del mercato televisivo, caratterizzato da una concentrazione di risorse economiche e pubblicitarie in capo ai due maggiori broadcaster, senza eguali in Europa". E' quanto ha dichiarato il presidente della Federazione italiana editori di giornali, Carlo Malinconico, in occasione dell'incontro con i rappresentanti dell'International Press Institute sullo stato della libertà di informazione in Italia. "Il mercato editoriale italiano - ha sottolineato Malinconico - è caratterizzato da una pluralità di mezzi diffusivi, come testimoniato dalla esistenza di circa 3000-3500 testate diverse tra quotidiani e periodici". Ma la Fieg ha ravvisato "un rischio di compromissione della libertà di stampa nei limiti alla libertà di cronaca contenuti nel recente disegno di legge in materia di intercettazioni". Ciò nonostante, - ricorda la Federazione - l'Italia è al quarantanovesimo posto nella classifica della libertà di stampa 2010 pubblicata poche settimane fa da Reporters sans Frontiéres. "La ragione di una tale collocazione è da ravvisarsi - secondo il presidente della Fieg - oltre a casi, per fortuna isolati, di perquisizioni nelle redazioni e di suggerimenti a non comprare i giornali, in un'anomalia tutta italiana del mercato delle comunicazioni, e in particolare di quello televisivo, caratterizzato da una concentrazione di risorse economiche e pubblicitarie in capo ai due maggiori broadcaster, senza eguali in Europa. Tale circostanza rafforza e cronicizza il sostanziale squilibrio che caratterizza il mercato pubblicitario". "Su questo terreno - conclude Malinconico - si impongono interventi volti a riequilibrare il mercato. In un settore nevralgico come quello dell'informazione, non c'é niente di più rilevante della pubblicità: essa è una risorsa fondamentale per tutti i mass media, tradizionali ed elettronici. Dalla sua equa distribuzione fra i vari mezzi, dunque, dipende direttamente il livello di pluralismo e di libera concorrenza nell'intero sistema". (ANSA).